​​Lavorare tutti meno: una via possibile? - di Valentina Furlanetto

Reportage



Nella seconda metà dell'Ottocento gli operai inglesi lavoravano tra le 12 e le 15 ore al giorno, senza pause settimanali o ferie. A inizio Novecento in Italia la settimana lavorativa era di 6 giorni su 7. Quello che oggi è normale, cioè lavorare 5 giorni su 7, allora era un miraggio. Quindi quello che oggi ci appare futuristico, forse un domani sarà consuetudine. Lo credono alcune aziende che hanno stretto degli accordi con i lavoratori che prevedono la settimana corta. "Siamo stati fra i primi a sperimentare. La nostra formula prevede 36 ore come da contratto dei bancari, ma i giorni lavorati sono 4 invece che 5. Dal lunedi al giovedi si lavora 9 ore al giorno e il venerdi si sta a casa" dice Patrizia Ordasso, responsabile affari sindacali e welfare di Intesa Sanpaolo. Ma non c'è un calo di produttività per le aziende? EssilorLuxottica ad esempio sta sperimentando una settimana di 4 giorni, quindi con decurtazione di ore, a parità di salario. "Non credo ci sarà un abbassamento della produttività. Chi è felice lavora meglio, diceva il nostro fondatore Leonardo Del Vecchio" spiega Giuseppe De Castro, Responsabile Relazioni Industriali e Welfare di EssilorLuxottica.